Orologi e rivalutazioni – Rolex Daytona ref. 16520 ref. 116520 ref. 116500 – Blog

Una volta si acquistava per il piacere di possedere un oggetto e, nel caso dell’orologio, di indossarlo. Oggi purtroppo per molti non è più così.
Oggi spesso accade che alcuni orologi moderni e sopratutto vintage vengono acquistati non più per passione ma solo nell’ottica della rivalutazione.

Vi sembrerà assurdo ma esiste ancora la possibilità di spendere bene i propri soldi.
Si parla una ristretta categoria di orologi moderni e di molti vintage influenzati da iconicità e moda.
Iconico è qualcosa che è attuale nonostante il tempo, la moda è invece il desiderio del momento.
Ne è un esempio lampante Rolex con i suoi principali modelli sportivi.
Le liste di attesa dei concessionari per questi modelli sono spesso fittizie e mai evase e questo porta a creare una popolazione di “tagliati fuori” disposti però a pagare di più per soddisfare il piacere del possesso.
La conseguenza è stata la nascita di un market price o street price più alto del prezzo di listino che ha fatto da traino per quasi tutta la collezione Rolex in acciaio, tanto da rendere reale l’attesa anche per un semplice Datejust.
Il primo a dare il via a questo fenomeno è stato il Rolex Daytona ref. 16520, l’orologio che ha lanciato il mito Daytona nel mondo e ha permesso la riconsiderazione e l’apprezzamento verso le precedenti referenze.
Nel 1988 alla presentazione di questo nuovo modello, è esplosa una richiesta superiore alle più rosee aspettative di Rolex, che innescò nel bene e nel male una robusta tecnica di marketing, contingentandone la disponibilità per aumentarne il desiderio.
Qualunque sia il motivo che ha portato al Drop (variazione del prezzo) del Daytona ref. 16520, è indubbio che Rolex abbia proseguito nell’arte del controllo dell’offerta.
I suoi successori, ref. 116520  e l’ultima ref. 116500, hanno proseguito la storia ed il successo del primo Daytona 16520.
Produzione centellinata e liste di attesa chilometriche nei concessionari ufficiali. E ovviamente ampia disponibilità nel mercato parallelo ma a prezzo maggiorato.

Si innesca cosi quella che chiamo “neuroeconomia”, un qualcosa con un piede nella realtà economica e tutto il corpo nel mondo della passione o del guadagno.
Una volta si comprava con la volontà di tenere un orologio e magari tramandarlo alle generazioni future (il famoso orologio ereditato dal nonno), oggi molti pensano invece a rivenderlo l’indomani.
Ovviamente questo non ha niente a che vedere con la passione o con la ricerca del bello e raro, ma è solo un fine speculativo rivolto a cercare di dare valore ad un ipotetico status attribuito ad un brand.
Si è arrivati all’ esagerazione, quello di attribuire un plusvalore a cose inconsistenti come pellicole di protezione o imballaggi che niente hanno a che vedere con la ricerca della rarità della bellezza. Fenomeno che abbraccia ovviamente solo il pubblico dei non appassionati.

Comunque soffermiamoci su cosa accade: per esempio oggi un Daytona ref. 116500 di attuale produzione costa da listino Italiano 12.600 €.
Il prezzo di mercato attuale? Circa 22.000€, 10.000€ sopra il listino.
Per chi non è avvezzo a questo mondo può sembrare una follia pagare di più del valore di listino ma questa è la legge della domanda e dell’offerta di alcuni iconici selezionati modelli.
Premetto che non sto ipotecando il futuro ma valuto e vi descrivo il presente e il passato.
Se aveste comprato 4 anni fa il Daytona ref.116500 nuovo allo street price, lo avreste pagato circa 16/17.000€.
Oggi di secondo polso ne vale 18/19.000€ quindi tutto ciò ha un senso dal punto di vista speculativo, anche se poco o niente con la passione vera.

Questa è una caratteristica che solo pochissimi selezionati modelli, ancor meno tra i moderni, possono vantare.
Generalmente quando compriamo un oggetto nuovo e lo andiamo a rivendere da usato c’è sempre una rimessa importante dell’ordine del 40 – 60% .
Per molti, e dico io fortunatamente, l’attenzione non è rivolta solo al nuovo ma anche al mondo dell’orologio vintage e quindi alla sua storia e a ciò che ti trasmette.
E comunque, per non essere ipocrita, anche qua si cerca sempre di spendere al meglio i propri soldi. Chi ama l’orologio vintage rientra in una categoria di persone che conoscono cosa indossano e sanno che un orologio d’epoca va capito e cercato e non solamente ordinato.
Nel vintage il parametro di valutazione cambia perchè trattandosi di pezzi fuori produzione, non è legato alle quantità di esemplari messi in commercio dalle case madri e da un listino, ma da un numero di esemplari selezionati dal tempo rimasti disponibili, dalle condizioni e da un mercato globale di venditori e compratori che lo rendono tendenzialmente più stabile.
La grande domanda è : “compro subito a prezzo maggiorato o aspetto in lista d’attesa? O attendo che la frenesia cali e lo street price e si allinei al listino?” Non avete idea di quante volte negli ultimi 30 anni ho sentito questa domanda e sopratutto la risposta della “bolla che scoppierà”.
Ad oggi posso rispondervi con un proverbio: “dopo aver comprato il cavallo inizierete a correre”.

Stefano Mazzariol

Febbraio 2020