Rolex ref. 3525, prigioniero di guerra – Blog

Seconda guerra mondiale, campi di prigionia tedeschi.
Tutti i prigionieri internati nei campi di prigionia tedeschi veniva,di rigore, sequestrato ogni e qualsiasi effetto personale, compreso l’orologio, il tutto per rendere ancora più aspra e disagevole la vita di prigioniero di guerra.
Hans Wildorf, all’epoca proprietario e capo indiscusso di Rolex, era noto per le sue inclinazioni filantropiche.
A tal proposito è giusto ricordare che alla sua morte nei primi anni ‘60 tutti gli utili della Maison, che già all’epoca non erano di poco conto, per sua precisa disposizione testamentaria, una alta percentuale di utili doveva essere devoluta a scopo benefico.
Spinto da un così raro spirito di umana solidarietà, venuto a conoscenza della miserevole condizione dei prigionieri di guerra, decise di inviare tramite la croce rossa internazionale, in comodato d’uso agli ufficiali inglesi prigionieri che ne facevano formale richiesta, un crono in acciaio con ref. 3525 con quadrante nero e grafica oro passato alla storia con il nome di POW, Prison Of War.

Courtesy J. Dowling (TZ).

Una volta terminata la prigionia se e qualora l’ufficiale in questione fosse sopravvissuto e tornato in patria poteva, a sua libera e incondizionata scelta, pagare ad un prezzo minimo pattuito l’orologio o, in caso contrario restituirlo alla Rolex senza altro dovere.

Courtesy J. Dowling (TZ).

Emergono, da quanto appena esposto, due riflessioni importanti: come già osservato precedentemente il profondo spirito solidaristico che motivava le scelte di H. Wildorf, l’altra la scelta di concedere tale privilegio solo agli ufficiali inglesi e non a quelli di altre nazioni alleate seppur nella stessa condizione di prigionia. Questo a causa del profondo senso di gratitudine che Wildorf nutriva sempre nei confronti della Gran Bretagna che, al tempo dei suoi primi passi nel mondo dell’orologeria, fu la prima nazione a decretare il suo successo con Rolex, grazie anche alle sue leggi assolutamente evolute e liberiste per quanto riguarda il commercio.
Questo permise alla sua personalità geniale di realizzare quanto sognava consentendo al suo genio di liberare tutte le potenzialità, ricordo che la prima sede Rolex fu realmente istituita e legalmente fondata in Inghilterra e non certo in Svizzera, già all’epoca ed oramai da lungo tempo, patria dell’orologeria mondiale.
Menzione di questo orologio ne troviamo anche nel libro”The great escape” di Paul Brickhill, che ispirò anche il film omonimo “La grande fuga” con Steve Mc Queen, Donald Pleasence, Richard Attenborough, James Coburn, James Garner, Charles Bronson.
Anno: 1963.

Il Cronografo Rolex 3525 assegnato era d’acciaio, generalmente fornito di cinturino in pelle dal diametro di circa 35mm, cassa monoblocco, fondello e corona a vite, prodotto tra il 1940 e il 1943, fabbricato in un numero esiguo di esemplari (sembra meno di duecento pz.).

Courtesy J.Dowling (TZ)


Il movimento era un Valijux 13, modificato Rolex, carica manuale con remontoir a vite recante le scritte “Rolex patent”, pulsanti della cronografia a pompa, due contatori, uno per i secondi continui e uno per la minuteria cronografica.Il POW era quadrante nero “gilt” scritte oro con, ad ore 12, scritta ROLEX OYSTER ad andamento circolare e la scritta CRONOGRAPH in rettilineo. Ad ore 6 la scritta ANTIMAGNETIC, sfere denominate Lapis con o senza fosforo.
Un’osservazione finale sulle scritte dorate, queste, molto probabilmente a causa di reazioni fotocromatiche in conflitto con il colore nero del quadrante, tendevano a scolorirsi divenendo quasi illeggibili, questo l’ho potuto riscontrare negli esemplari (tre in tutto) che ho avuto la fortuna e il privilegio di poter maneggiare ed analizzare.
POW, prigioniero di guerra, è un pezzo di storia racchiuso in un orologio.

Link d’interesse all’argomento:

http://www.bonhamsandgoodman.com.au/about_auction_news_view.php?article=52

http://www.timezone.com/library/extras/200704246126

Stefano Mazzariol